Viaggio nell’anima in tre canti-Travel in soul in three chants
Vicenzo Martines – Gaspari edizioni
Riceviamo e volentieri pubblichiamo – We receive and gladly publish
E’ la sintesi di una presentazione della raccolta di poesie che può essere acquistata anche online, solo in italiano, purtroppo. – It ‘ a summary of one presentation of the collection of poems, that Can be bought online as well , only in Italian , unfortunately .
italian and english version
Anni fa assistemmo alla lettura di alcune poesie di Martines. Ritrovandocele nel testo che abbiamo presentato, la prima cosa che ci è venuta in mente è: quanto si sta a scrivere un libro di poesie? Poiché, in fondo, probabilmente esiste nella poesia un tempo che rende giustizia all’artigianalità dell’atto creativo, che sfugge alla dimensione del contemporaneo. A parte larghe e belle eccezioni, tutto sommato nel visivo, ad esempio, il tempo tra l’idea e la sua realizzazione si riduce di molto nell’epoca del digitale La mano stessa che la concretizza può essere quella dell’artista o di qualcuno più capace.
La perizia tecnica può essere affittata.
Nella poesia, in tal senso citando una famosa mostra, l’inattualità di tale lentezza e cura può essere anche vissuta politicamente.
All’inizio e alla fine del testo ci sono citazioni di Esiodo, che richiamano alla fatica, al sudore prima del successo, “prima contadino poi poeta”. L’autore fa un richiamo agli altri o a se stesso? Tutto il libro osserva positivamente il sano impegno, il lavoro ben fatto come costruttore d’identità. E d’altra parte proprio questa è la lezione del padre.
In fondo, chi conosce Martines sa che da una vita si rappresenta come gentile, fragile, esile (Siamo esili è il titolo di un suo libro). Spesso si schernisce. In questo viaggio, invece, non c’è leggerezza e fragilità, sia nel linguaggio che nelle visioni, spesso forti, radicate. La gentilezza viene imposta a se stessi, non è connaturata.
E’ ora, il titolo del primo canto, riguarda quindi il momento in cui, alla fine, ci si espone?
C’è un momento in cui fare i conti anche con i propri difetti.
Il testo è tripartito.
Tutto il poema è legato al Mediterraneo, alle piante d’infanzia, ai loro profumi, agli ulivi, al sole, alll’Africa. Tutti insieme vivono della loro simbolicità: gli ulivi, ma anche i gelsomini, hanno poche delicatezze. Tutto sta tra il poderoso ricordo e l’attuale vita dei potenti segni di culture millenarie.
La ripartizione non è una questione temporale, non è solo una questione tematica (memoria, desiderio, impegno), ma anche linguistica e di struttura del racconto.
Ad esempio l’esordio è una memoria maschile, patriarcale, il capitolo centrale è racconto disancorato da precise definizioni tanto che tra i sussurri compaiono anche degli angeli, nella terza parte, infine, compare la voce femminile. Differente ritmicamente (forse richiamando il rapporto già sperimentato tra musica e poesia), ma da subito diverso graficamente e poi per tono e tema.
Il 2° capitolo è il più aperto, il meno definito, ma dalle esperienze vissute vengono anche dei consigli. Le voci diventano sospiri, l’esperienza diviene suggerimento.
La collina della democrazia ci riporta alle origini, all’Atene culla della politica. Dal bosco della buona discussione, in cui le piante comunicano tra loro la buona politica, l’autore, albero lui stesso, attende una risposta. E come si diceva dal bosco esce una donna, più donne, che pur duramente provate, picchiate e umiliate, sono orgogliosamente pronte allo studio, alla discussione, all’essere preparate al momento dello stare in piazza come sorelle, a portare l’energia che forse può cambiare anche la politica debole e burocratica che rende l’occidente incapace di democrazie, schiavo dei tecnici.
E’ il ribaltamento dell’idea di massa, anch’essa parola al femminile, ma che qui perde d’anonimato, di conformismo. E’ la storia delle singole donne, del loro percorso tra violenze e dolori, attraverso lo studio e il dialogo, che irrompono nella scena pubblica consapevoli della propria energia rinnovatrice.
Non è difficile cogliere l’immagine delle Primavere arabe.
E d’improvviso, tutto il viaggio nell’anima viene offerto a una donna, “Cara”, tutta l’esperienza raccontata attraverso la complessità di quest’indagine viene donata volentieri, per sostenerne il cammino .
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Years ago we attended at a reading of some poems of Martines . Finding them in the text that we presented , the first thing that came to mind is : how long it takes to write a book of poetry ? Because , after all , there’s probably a time in the poetry that does justice to craftsmanship , that escapes the dimension of the contemporary. Apart from large and beautiful exceptions , all in all in the visual , for example , the time between the idea and its realization is greatly reduced in the digital age. The same hand that concretized it can be of the artist or of someone more capable.
The technical expertise can be rented .
In the poem , to that effect citing a famous exhibition , the irrelevance of such slowness and care can also be a political experience .
At the beginning and at the end text there are quotes of Hesiod , that recall fatigue , perspiration before the Success , “first farmer then poet ” . The writer makes a recall to the Others or to himself ? Throughout the book looks positively healthy commitment ,a job well done as a builder of identity .Basically this is precisely the lesson of his father.
After all, who knows Martines knows that he always wants represent itself as a gentle, fragile, slight ( We are slights was the title of one of his book ) . Often it mocks itself . In This trip , however, there are not lightness and fragility . Both in language that in visions, often strong’s, rooted. Kindness is imposed to themselves, it is not innate.
And now , the title of the first song , then relates the time when , in the end , one is exposed ? There is a moment in which to deal with our shortcomings.
The text is divided into three .
The whole poem is related to the Mediterranean , to the plants of childhood , at their scents , olive trees , the sun , at Africa . Together they live in their symbolism : the olive trees but also jasmine , they have a very few delicacy. Everything is between the powerful memory and the current life of the powerful signs of ancient cultures. .
The breakdown is not a matter of time, is not only a question of subject matter (memory, desire, commitment), but also linguistic and about the structure of the story.
For example, the onset is a male memory , patriarchal, the central chapter is undocked from precise definitions, so that also appear in the whispers of the angels, in the third part, appears the female voice. Rhythmically different (perhaps recalling the relationship between music and poetry already experienced), but immediately
graphically different, in tone and theme.
The 2nd chapter is most open, the less defined, but the experiences are also councils. The voices become sighs, the experience becomes suggestion.
The hill of democracy takes us back to the origins, at the Athens cradle of politics. The trees of good discussion, in which plants communicate with each other good policy; the author, tree himself, waits for a response. And as we said from the forest comes a woman, some women, that although sorely tried, beaten and humiliated, are proudly ready to study, discussion, being prepared at the time of being in the square as sisters, to bring the energy that maybe can also change the weak politicals and bureaucratic that makes the West unable to democracy, slave of technicians.
And ‘it is overturning the idea of mass, also this is a feminine word, but that here loses anonymity, conformism. And ‘the story of individual women, their path between violence and pain, through study and dialogue, who burst into the public arena knowing their rejuvenating energy.
It is not difficult to see the image of the Arab Spring.
And suddenly, the whole journey in the soul is offered to a woman, “Cara”, the experience told through the complexity of this survey is given willingly, to support her journey.
per questo testo e per gli altri che pubblicheremo pur non essendo di nostra produzione, non ci assumiamo alcuna responsabilità – for this text and for the others that we will post though not of our production , we do not assume any responsibility