NON HO CHE UN CORPO E NON E’ IL MIO (TESTO)

I  have only one body, and it is not my own (TEXT)

il testo che accompagna il nuovo video (the text for new video). italian/english version

“tutto avviene come se l’intenzione dell’altro abitasse il mio corpo o come se le mie intenzioni abitassero il suo” *


il video riprende tre nostri amici mentre si scambiano senza indugio una gomma da masticare, questo gesto seppur semplice sottende una volontà di condivisione o in qualche modo di esposizione a ciò che è altro da me, “ti dò ciò che è mio” e tu accettalo, accettami.
lo scambio mette in qualche modo in discussione la soglia travalica quelli che sono gli spazi liminari che dividerebbero due luoghi,due persone, ciò che è estraneo da ciò che proprio.
Affinché questo avvenga e la comunicazione, etimologicamente “mettere in comune”, sia possibile vi deve essere una volontà di co-abitarsi: “la comunicazione o la comprensione dei gesti è resa possibile dalla reciprocità delle mie intenzioni e dei gesti altrui, dei miei gesti e delle intenzioni leggibili nella condotta altrui. Tutto avviene come se l’intenzione dell’altro abitasse il mio corpo o come se le mie intenzioni abitassero il suo”*
L’arrivante è colui che viene senza essere invitato, senza che lo si aspetti ma è proprio , come diceva Derrida, “l’ospitalità dell’evento” che mette in questione ogni precostrutto ed è questa destabilizzazione, seppur traumatica, ciò che avvia un processo di rovesciamento dell’uno nell’altro.


Nessuna padronanza e nessuna proprietà possono rimanere immuni all’effetto dell’arrivante “si è obbligati allo scandalo quasi fosse la prima comunione con l’indifferente prossimo tuo, con l’odiato condominio che non detesterai mai quanto te stesso” sosteneva Carmelo Bene. A questo straniero non ci si può limitare a dire “vieni” ma, come invita Derrida, “affrettati ad entrare “vieni dentro”, “vieni in me”, non soltanto verso di me, ma in me; occupami,prendi posto in me, il che significa, al contempo prendi anche il mio posto, non accontentarti di venirmi incontro o a casa mia. Varcare la soglia, è entrare e non soltanto avvicinarsi o venire”.
Solo attraverso l’esperienza dell’altro potrò vedermi come mai mi sono visto e come mai mi rivedrò.
L’irruzione dell’altro non tradisce la novità che lo accompagna, la sorpresa che irrompe, dissesta e sconnette imponendo un apertura.
Lo stesso atto del mangiare è un portare alla bocca ciò che è estraneo, la bocca è un primo canale d’entrata e di incontro con l’esterno antecedente nella scoperta del mondo agli occhi e alle orecchie fin dalla nascita, scenario freudiano dell’incontro con il piacere e di, conseguenza, della colpa ma anche rito scandito da norme specifiche attorno le quali si costituisce una socialità, si consolidano legami sociali, si adottano norme e si sancisce il confine fra purezza e impurità, fra condivisione ma anche esclusione.
questo mescolamento sancito dallo scambio di una gomma vuole in qualche modo esorcizzare la potenziale pericolosità del”contaminante” ,come dice Domenico nella sua arringa in Nostalghia di Tarkovskij
“.. bisogna ascoltare le voci che sembrano inutili;
bisogna che dai cervelli occupati dalle lunghe tubature delle fogne e dai muri delle scuole, dagli asfalti e dalle pratiche assistenziali, entri il ronzio degli insetti.
Bisogna riempire gli orecchi e gli occhi di tutti noi, di cose che siano all’inizio di un grande sogno.
Qualcuno deve gridare che costruiremo le piramidi.
Non importa se poi non le costruiremo.
Bisogna alimentare il desiderio”

*M.Merleau-Ponty, Fenomenologia della percezione
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Everything happens as if the intention of the other lived my body or as if my intentions to inhabit his" 
The video shows three of our friends as they changed immediately chewing gum , even this simple gesture implies a willingness to share , or otherwise to expose to what is other than me , ” I’ll give you what’s mine”, and you accept it , accept me.
exchange offers in any way affect the threshold goes beyond those who are liminal spaces that would divide the
 two places , two people, what is foreign to what exactly . This exchange offers in someway affect the threshold, 
goes beyond those who are liminal spaces that would divide the two places , two people, what is foreign to what is
 proper .

For this to happen , and communication , etymologically " to pool " , become possible there must be a willingness
 to live with themselves : "communication or comprehension of gestures is made ​​possible by the reciprocity of my
 intentions and the gestures of others, of my gestures and  readable intentions in the others conduct. It is as if the
 intention of the other lived my body or as if my intentions to inhabit his "  (M.Merleau-Ponty)
The arriving is the one who comes uninvited , without which it issues but it is , as Derrida would say , " hospitality
 event " that calls into question any befor-construct and this destabilization , even traumatic , which starts
 a process of reversal of one another.
No mastery and no property can remain immune to the effect of the arriving: ”you are forced to the scandal
 as if it were the first communion with your neighbor indifferent , with the hated building that you don't detest
 never as yourself" stated Carmelo Bene . This stranger you can not simply say "come" but, as Derrida calls
 " quick to get in ," come on in "," come to me " , not only to me, but in me,  take place in me , which means
 at the same time you also take my place , not settle to meet me or my house. to cross the threshold , 
you get not only approach or come. "
 
Only through the experience  of others I will see me  as I never saw myself and how I never see again.
The irruption of the other does not betray the novelty  that comes with it , the surprise that bursts , ruins 
and disconnects requiring the opening . The very act of eating is mouthing what is foreign , the mouth is a first 
input channel and encounter  with the outside world before the discovery by eyes 
 and ears,  from birth, Freudian scene of the meeting with pleasure and , consequently, of guilt but also ritual
 marked by specific rules around which it is a social , consolidate social ties , we shall establish standards 
and establishes the boundary between purity and impurity , such sharing but also exclusion. inclusion 
but also exclusion.

This mixing sanctioned by the exchange of a rubber wants to somehow exorcise the potential danger 
of the " contaminant " as Dominic in his speech in Tarkovsky's Nostalgia
" .. You have to listen to the voices that seem unnecessary ; it is necessary that the brain occupied
 by long pipes of the sewers and the walls of schools , from asphalt and care practices , enters the hum
 of insects. You have to fill the ears and the eyes of all of us , things that are the beginning of a great dream.
 Someone has to shout to build the pyramids . It does not matter if we do not build .
You have to feed the desire "

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